Fonte: MySolution
La Cassazione – con Sentenza del 2 agosto 2024, n. 21766 – ha ritenuto legittimi gli accertamenti investigativi (non aventi natura sanitaria) che una società aveva disposto per verificare la compatibilità tra la malattia addotta dal proprio lavoratore per giustificare la propria assenza da lavoro e le sue plurime specifiche condotte extralavorative.
Al riguardo, la Suprema Corte ha precisato che, stante i generali doveri di correttezza e buona fede e gli obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà nell’esecuzione del contratto, il dipendente avrebbe dovuto comunicare al datore di lavoro di trovarsi in uno stato compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa.